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Il trattamento podologico dell’unghia incarnita

Nell’ unghia incarnita di I grado, l’intervento del podologo è molto utile in quanto l’asportazione della spicula è un trattamento non invasivo. Con medicazioni appropriate può portare a guarigione senza necessità di intervento chirurgico, ma richiede una successiva costante rieducazione per far crescere in modo corretto l’unghia. A questo primo intervento, molto probabilmente, dovranno seguire altri tagli eseguiti correttamente e una terapia che garantisca una riduzione dell’infiammazione per evitare l’immediata recidiva.

Viene anche proposto dai podologi un trattamento denominato “Ortonixia”, che prevede una serie di trattamenti conservativi volti alla correzione della forma delle lamine ungueali alterate attraverso l’applicazione di tiranti in titanio. A nostro parere è una tecnica troppo lunga e costosa e dagli esiti incerti che possono durare dai 6 ai 12 mesi.

Questa tecnica risulta consigliata solo in soggetti predisposti all’onicocriptosi, o nei per processi dolorosi causati da alterazioni della lamina. Spesso, una deformazione della lamina, causa un’alterazione della pressione a livello delle strutture peri e sotto-laminari, che inizialmente tendono ad infiammarsi, con una visibile zona di rossore peri-ungueale, per poi, nel tempo, portare a vere e proprie alterazioni, causa di dolore. Tale patologia viene spesso confusa con una onicocriptosi, ma è in realtà solo una onicofosi.

Tale correzione non è invasiva né dolorosa, e avviene tramite l’applicazione di un filo in titano al di sopra della placca ungueale mantenuto da una resina particolare utilizzata anche in campo odontoiatrico. La caratteristica principale di tal filo è la sua memoria elastica che per questo tende a ripristinare la  corretta curvatura della lamina ungueale, un po’ come fa un apparecchio per i denti confezionato da un ortodontista.

Il trattamento podoiatrico dell’unghia incarnita

Nell’unghia incarnita di II o III grado è invece necessario un intervento di tipo più podoiatrico, dove si va ad asportare definitivamente la porzione di matrice e a fare in modo che non ricresca più attraverso la tecnica della fenolizzazione. (approfondisci questa tecnica nel video)

 

Questa porzione di matrice è situata in profondità e lateralmente nella falange per cui non viene distrutta se ci si limita a estrarre chirurgicamente l’unghia malata. Questo spiega perché gli interventi di avulsione dell’unghia oltre ad essere dolorosi e invalidanti non risolvono definitivamente il problema.

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